Un'operazione che ha una particolare importanza nel mantenimento di un prato di un campo da calcio è l’aerazione del terreno.
Il continuo calpestio dei giocatori e le macchine dedicate alla manutenzione provocano, soprattutto nella stagione autunno-invernale in cui il terreno è spesso più umido, una compattazione dello strato superficiale (8\10 cm.) determinando una serie di effetti negativi che, oltre ad ostacolare lo sviluppo degli apparati radicali, riducono il passaggio dell’acqua in profondità e con questo anche l’assorbimento di fertilizzanti ed erbicidi in pre-emergenza.
L’aerazione del terreno dei campi di calcio viene eseguita con macchine cosiddette “carotatrici” (le stesse utilizzate nei campi da golf), chiamate così proprio per il fatto che la macchina a scoppio provoca una densa perforazione del terreno (fino a 300 buchi a mq. nelle zone molto compatte), estraendo un truciolo di terreno; quest’ultimo poi viene raccolto in caso si operi su terreno argilloso, mentre potrà essere sbriciolato in superficie con una apposita rete livellante, nel caso si operi in un supporto prettamente sabbioso.
Questa pratica normalmente viene eseguita a fine campionato in occasione dei lavori di rigenerazione del prato al fine di sfruttare l’operazione come lavorazione del terreno per poi effettuare risemine o ricariche con sabbia per il miglioramento strutturale (top-dressing).
L'aerazione del terreno e la decompattazione dello strato superficiale è fondamentale per mantenere una buona porosità ed un buon sviluppo degli apparati radicali.